Il palazzo FAO è un edificio per uffici di Roma, sito all'inizio di viale Aventino in angolo con il viale delle Terme di Caracalla, che ospita la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO).

Progettazione ed ubicazione

Progettato da Vittorio Cafiero e Mario Ridolfi e iniziato nel 1938 nell'area adiacente alle Terme di Caracalla, al colle Aventino ed al Circo Massimo, fu ultimato nel secondo dopoguerra.

Storia

Il progetto e la costruzione del palazzo vennero avviati per volere di Benito Mussolini lungo la via dell'Impero, nella parte destinata a collegarsi, lungo il tracciato della via Ostiense, all'EUR.

Il regime fascista lo aveva destinato a ospitare la sede del Ministero per l'Africa Italiana: già Ministero delle colonie, esso fu definitivamente soppresso nel 1953.

Il palazzo venne ultimato nel 1952 e destinato a sede della FAO, Food and Agriculture Organization.

Regime giuridico

Il palazzo gode della extraterritorialità da quando lo Stato italiano lo ha affittato alla FAO, organismo dell'ONU.

Il trattato tra la FAO e la Repubblica Italiana prevede l'affitto del palazzo per la cifra simbolica di un dollaro statunitense, da pagarsi con annualità anticipate. Nel trattato è però indicato che l'occupazione del palazzo non prevede l'usucapione: quindi la proprietà dell'immobile resta in perpetuo all'Italia.

Note

Bibliografia

  • Piero Ostilio Rossi, Ilaria Gatti, Roma. Guida all’architettura moderna 1909-1991, 2ª ed., Bari, Laterza, 1991 [1984], ISBN 88-420-2509-7.

Altri progetti

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Visitare il palazzo della FAO, l'istituzione contro la fame nel mondo

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